Le migliori protesi al seno del 2023: quali sono e perché

Mastoplastica additiva: scegliere le protesi migliori per il proprio seno

L’intervento di mastoplastica additiva consente di modificare la forma o la grandezza del proprio seno grazie all’inserimento di protesi.

Si tratta ad oggi di uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti in Italia: sentirsi bene con sé stesse passa anche dall’avere un seno che rispetti la propria fisicità e la propria idea di bellezza.

Oggi infatti, molto più che un tempo, avere un ‘bel seno’ non significa rispettare dei canoni estetici standard, uguali per tutte le donne, ma piuttosto scegliere, a seconda del proprio fisico e dei propri desideri, quale forma e dimensione conferire al proprio seno.

Per questa ragione è fondamentale che la donna che intende sottoporsi a questo tipo di intervento trovi un chirurgo di fiducia con il quale confrontarsi sia per consigli e indicazioni circa il risultato finale, sia per essere certa di affidarsi ad un professionista che tenga in massima considerazione anche la salute e la sicurezza della paziente.

Scegliere le protesi migliori in base al proprio fisico: l’importanza della scelta del chirurgo

Un buon chirurgo plastico, infatti, prima di scegliere le protesi migliori per la paziente, dovrà fare una serie di attente valutazioni.

Da un punto di vista medico, il chirurgo dovrà subito valutare le dimensioni e la forma del seno, dell’areola e del capezzolo, e anche le caratteristiche e la qualità del tessuto mammario e dei muscoli della paziente. Inoltre saranno importanti le dimensioni del torace.

Sottoporrà inoltre la donna ad una serie di analisi per valutarne lo stato di salute (pressione sanguigna, capacità di cicatrizzazione, eventuali problematiche di coagulazione del sangue).

Un buon chirurgo avvierà poi un dialogo con la paziente, per capirne le esigenze, i desideri e per rispondere a tutte le sue domande, dubbi e preoccupazioni.

Con tutti questi elementi alla mano, il chirurgo sarà in grado di individuare il tipo di protesi più adatto per la sua paziente, la forma prescelta, la via di incisione più adatta al suo fisico: è infatti fondamentale che le protesi scelte si adeguino perfettamente al fisico, all’anatomia e alle necessità della paziente, e che risultino naturali in termini di simmetria, mobilità e in relazione alle dimensioni corporee della donna.

In questo modo, il risultato sarà certamente perfetto, sia nell’immediato che nel lungo periodo.

Le tipologie di protesi al seno disponibili: caratteristiche, vantaggi e svantaggi

Esistono infatti ad oggi diverse tipologie di protesi al seno, tra le quali il chirurgo estetico potrà scegliere a seconda delle caratteristiche e delle necessità della paziente che intenda sottoporsi a intervento di mastoplastica additiva.

Altra caratteristica da scegliere e valutare attentamente sarà quella del volume delle protesi al seno: è importante che questo sia proporzionionato correttamente al fisico della paziente.

Le protesi si possono differenziare in base alla loro superficie ed alla loro forma.

Esistono due tipi diversi di superficie delle protesi:

  • lisce;
  • testurizzate o ruvide;

Esistono 3 forme di protesi:

  • rotonde;
  • anatomiche o a forma di goccia;
  • ergonomiche;

Vediamole nel dettaglio.

Tipi di superficie delle protesi mammarie

Protesi al seno liscia

Quella liscia è la protesi classica, tra le prime ad essere utilizzata nel settore della chirurgia estetica ed è unicamente rotonda. Non esistono protesi anatomiche lisce.

Si caratterizza per una forma rotonda semisferica che consente di avere un seno rotondo, alto e voluminoso, grazie ad un riempimento ottimale del seno, questa tipologia di protesi viene perlopiù scelta quando sia necessario riempire in modo importante il polo superiore della mammella, ad esempio in caso di un seno svuotato.

Tra i vantaggi della protesi liscia, il principale è rappresentato dalla morbidezza che possiede la protesi, ciò permette una sensazione di grande naturalezza al tatto. Inoltre la superficie liscia non permette l’adesione dei tessuti alla protesi, che dunque resta leggermente mobile senza conferire al seno una innaturale immobilità.

Al contempo, questo aspetto rappresenta anche un ipotetico svantaggio: questi movimenti possono aumentare leggermente il rischio di rottura della protesi; probabilità che, ad ogni modo, resta molto bassa.

Altro svantaggio della protesi liscia è rappresentato dal maggior rischio di dislocamento della protesi e di scivolamento verso il basso, bottoming out, oppure lateralmente verso l’ascella.

Altro svantaggio delle protesi lisce è il maggior rischio di contrattura capsulare periprotesica. Il rischio di contrattura capsulare è molto elevato nei casi di protesi mammarie lisce posizionate a livello sottoghiandolare, mentre si riduce ma non di molto nei casi di posizionamento sottomuscolare sia totale che parziale o dual plane.

Protesi al seno ruvida, testurizzata

La protesi ruvida, molto utilizzata, è così detta perchè il materiale che la riveste è leggermente ruvido, caratteristica che consente ai tessuti di aderirvi perfettamente creando una capsula protesica molta compatta.

Ciò comporta un minor rischio di rottura e una conseguente minore probabilità di complicazioni (anche in caso di rottura, il gel resterebbe all’interno della capsula e quindi sarebbe di facile rimozione); inoltre, la protesi ruvida può essere inserita anche sopra il muscolo pettorale, con un intervento dunque molto meno invasivo e una ripresa più rapida della paziente.

Tra i vantaggi della protesi ruvida va annoverata in primo luogo la sua forma anatomica, che consente al seno di non assumere una forma esclusivamente tonda, ma anzi adattabile alla fisicità di ogni singola donna. Si tratta inoltre di protesi più sicure e più durature nel tempo.

Altro vantaggio della testurizzazione è la diminuzione della contrattura capsulare periprotesica.

Tra gli svantaggi, possiamo annoverare il fatto che si tratti di una protesi leggermente più ruvida al tatto, anche se il miglioramento della qualità dovuto alle recenti innovazioni rende questa caratteristica praticamente nulla.

Tipi di protesi

Protesi al seno rotonda

La protesi al seno rotonda è presente sia nella superficie liscia che testurizzata.

E’ una protesi che si sceglie in casi specifici, quando per esempio si vuol ottenere un maggior riempimento nel polo mammario superiore, in quei casi in cui una protesi anatomica non permetterebbe di riempirlo adeguatamente.

Svuotamenti del polo mammario possono essere riscontrabili in donne che hanno allattato, ma anche per caratteristiche anatomiche indipendenti dall’allattamento.

Inoltre la protesi rotonda è da preferire se la paziente vuol ottenere un effetto push-up.

Protesi al seno a goccia

La protesi al seno a goccia si fonda su una tecnologia ruvida o testurizzata, che abbiamo visto essere la più sicura.

Questa protesi si caratterizza però per uniforma ‘a goccia’, in grado di conferire al seno una forma iconica, piacevolissima alla vista, e al contempo estremamente naturale (si suol dire che il seno perfetto sia quello che entri in una coppa di champagne).

Il principale vantaggio della protesi al seno a goccia è dunque rappresentato dal fatto che si adatta bene ad ogni tipo di fisico e di struttura corporea, dal momento che la sua estetica, che si avvicina sì alla forma perfetta, si ispira in realtà alla forma più naturale del seno.

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Protesi dinamica o ergonomica

Esistono oggi, e rappresentano l’ultima novità del settore della mastoplastica additiva, protesi al seno c.d. dinamiche o ergonomiche, capaci di spostarsi in base ai movimenti della donna.

Si caratterizzano inoltre per una superficie nanotesturizzata che riduce al minimo il rischio di rigetto.

Vantaggio principale delle protesi ergonomiche è la loro totale naturalezza, dal momento che riescono a conferire alla paziente un seno morbido e naturale, molto simile ad uno non rifatto; inoltre, si adeguano in modo perfetto a ciascuna fisicità e corporatura.

Svantaggio delle protesi ergonomiche è la loro superficie che essendo nanotesturizzata, ha una ruvidità quasi per niente accennata e che le fa rientrare tra le protesi lisce, quindi presenta un maggior rischio di dislocamento verso il basso (bottoming out) o verso la linea mediana (che può arrivare fino alla simmastia), o verso la regione laterale.

Vuoi approfondireProtesi al seno: differenze fra anatomiche, rotonde o a goccia

Le migliori marche di protesi al seno 2023

Tra le migliori protesi al seno disponibili in Italia nel 2023, dobbiamo sicuramente annoverare le Mentor (Johnson & Johnson), Motiva e le Polytech.

Vediamole nel dettaglio per analizzare le loro caratteristiche e i rispettivi vantaggi e campi d’uso.

Protesi al seno Mentor

Produttore mondiale di protesi mammarie da più di 30 anni, Mentor si caratterizza per la sicurezza e per fondarsi su prestazioni cliniche supportate da studi lunghi 10 anni e condotti su un’ampia popolazione femminile.

Le Mentor MemoryGel e MemoryGelXtra garantiscono una soddisfazione a lungo termine e alti livelli di proiezione, pienezza e tonicità (il riempimento di precisione è garantito da gel coesivo).

Disponibili con superficie liscia o testurizzata per garantire ogni necessità estetica, hanno un’elasticità naturale simile al tessuto mammario e dunque si adattano perfettamente alle caratteristiche anatomiche della donna, donando un risultato altamente naturale.

Mentor propone poi le protesi mammarie CPG, caratterizzate da una forma a goccia e da elevate prestazioni ed efficacia: i dati clinici dimostrano per questo tipo di protesi la più bassa incidenza di complicanze importanti a 10 anni dall’intervento.

Protesi al seno Motiva

Tra le più innovative disponibili oggi sul mercato, le protesi al seno dell’azienda Motiva sono impianti di nuova generazione che suscitano grande interesse.

Vi sono tre tipologie di protesi Motiva: Round Plus si caratterizza per una forma rotonda, capace di unire morbidezza e fermezza, per un seno pieno, rotondo e armonioso; Ergonomix è il modello che, più degli altri, imita l’aspetto e i movimenti del vero tessuto mammario, restituendo risultati ergonomici e estremamente naturali.

Risultati resi ancor più efficaci grazie ad Ergonomix2, il più recente impianto di Motiva, che grazie a proprietà meccaniche migliorate garantisce un’ergonomia ancora migliore e grande morbidezza.

Protesi al seno Polytech

Classificate come dispositivi medici di Classe III, le protesi al seno Polytech, di produzione tedesca, sono tra le più rigorosamente controllate sul mercato. L’azienda è infatti molto attenta nel consigliare a chirurghi e pazienti il prodotto non solo più sicuro, ma anche più adatto all’organismo.

Il riempimento delle protesi Polytech è costituito da speciali gel di silicone approvati per l’impianto a lungo termine, mentre il guscio esterno è un elastomero di silicone, materiale ad alte prestazioni e molto resistente.

Inoltre le protesi Polytech sono le più sicure protesi di poliuretano, ovvero protesi riempite di silicone come gel coesivo, ma rivestite da un guscio di poliuretano anzichè di silicone esterno. La presenza di uno strato esterno di poliuretano permette di definirle protesi anti contrattura della capsula periprotesica.

Lo svantaggio delle protesi in poliuretano è una maggiore durezza della protesi, che seppur quasi immune dalla contrattura capsulare, resta da scegliere in casi di contrattura capsulare conclamata.

Appartengono alla famiglia Polytech le nuove protesi leggere B-Lite, progettate per ridurre l’impatto del peso delle protesi grazie ad un 30% di peso in meno rispetto agli impianti tradizionali. Ciò consente di esercitare meno pressione e stress sui tessuti, di garantire un maggior comfort quotidiano e di ridurre le forze dinamiche sui tessuti mammari.

Dott. Pietro Campione

Il dott. pietro campione è un medico chirurgo iscritto all’ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri di prato con il numero di iscrizione 1.168, è socio ordinario della s.i.c.p.r.e. (società italiana chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica) e socio ordinario dell’ aicpe (associazione italiana di chirurgia plastica estetica).

Laureatosi in medicina e chirurgia si è successivamente specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica presso l’Università degli studi di Firenze col massimo dei voti e lode. E’ stato ammesso come residente interno presso la Clinica Planas di Barcellona (Spagna), dove ha potuto affiancare i migliori chirurghi plastici internazionali durante un anno di fellowship interamente dedicata alla chirurgia estetica del viso e del corpo.

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