Intervento capezzolo introflesso

Cos’è il capezzolo introflesso o piatto

Con il termine capezzolo introflesso si fa riferimento a una condizione che caratterizza il capezzolo della mammella che anziché sporgere verso l’esterno si trova in una posizione ritratta all’interno del seno.

Si parla di capezzolo introflesso (o inversotelia) quando i dotti galattofori della mammella sono troppo corti: come conseguenza, il capezzolo si presenta come “ritirato” verso l’interno.

Questa condizione viene anche chiamata capezzolo retratto o capezzolo piatto.

ll capezzolo introflesso può essere di origine genetica e presentarsi in modo bilaterale (su entrambi i capezzoli) o monolaterale (su un solo capezzolo)

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Intervento capezzolo introflesso

Chi è il paziente ideale

L’intervento per correggere il capezzolo introflesso è l’ideale per uomini e donne che hanno un capezzolo piatto o ritratto verso l’interno del seno.

Questo problema, che può comportare un certo disagio psicologico, può essere risolto con l’intervento di ricostruzione del capezzolo introflesso, ovvero una mastoplastica correttiva che ha l’obiettivo di portare il capezzolo nella sua naturale posizione sporgente.

Questo tipo di intervento è l’ideale anche per quelle mamme che non riescono ad allattare a causa del capezzolo introflesso che sono anche soggette a ricorrenti infiammazioni a causa del ristagno del materiale.

Durata del trattamento

Circa 1 ora

Post trattamento

A fine intervento verrà effettuata un’apposita medicazione al fine di isolare il capezzolo e proteggerlo dalla compressione del reggiseno e da eventuali pressioni.

Le medicazione deve essere portata per circa una settimana dopodiché sarà rimossa.

Effettuato l’intervento si potrà subito tornare alle proprie attività quotidiane evitando quelle più faticose e l’attività sportiva.

Dopo 2 settimane si potrà riprendere tutte le attività.

Risultati di una Intervento capezzolo introflesso

Grazie a questo intervento è possibile riportare il capezzolo in posizione naturale e risolvere problemi di infiammazioni nelle donne.

I risultati sono definitivi e permanenti.

Perché affidarsi
al dott. Campione

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Pre operatorio

Prima di effettuare l’intervento per correggere capezzolo piatto o introflesso è necessario effettuare una visita specialistica molto accurata che consente al chirurgo di effettuare gli esami necessari per capire la gravità dell’inversotelia.

Durante la valutazione pre operatoria il chirurgo valuterà la dimensione e il posizionamento del capezzolo per individuare le modifiche da apportare durante l’operazione.

Come avviene l’intervento di Intervento capezzolo introflesso

È possibile correggere il problema del capezzolo introflesso tramite la sezione dei dotti galattofori e con l’impiego di appositi lembi dermici per ridurre la probabilità di recidive.

L’intervento di Intervento capezzolo introflesso viene effettuato in anestesia locale con sedazione cosciente in regime ambulatoriale.

A seconda della tipologia di difetto riscontrato, il chirurgo esegue una micro incisione (inferiore a 1 cm) intorno al capezzolo, nell’area areolare.

Successivamente viene sezionato il tessuto fibroso colpevole che ritrae alla base il capezzolo.

A fine intervento viene praticata un’apposita sutura per garantire la proiezione del capezzolo desiderata.

Quando il difetto è di lieve entità è possibile intervenire tramite una mastoplastica additiva nelle donne, che prevede l’allungamento dei dotti galattofori e che consente di preservare la possibilità di allattamento.

Risultato
Intervento capezzolo introflesso

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Costo di un Intervento per correggere il capezzolo introflesso o piatto

Il costo di un intervento per correggere il capezzolo introflesso dipende dalle condizioni di partenza del paziente, dal tipo di correzione necessaria e dai risultati che si desidera ottenere.

Il costo medio dell’intervento oscilla tra i 2.500 e i 3.500 euro, questo prezzo è all-inclusive e comprende:

  • Possibilità di finanziare l’intero importo e pagare a rate;
  • Visita anestesiologica;
  • Intervento in Clinica Day-Surgery;
  • Controlli post intervento;

Classificazione dei capezzoli introflessi o piatti

I capezzoli introflessi possono presentarsi in forma lieve, ovvero quanto il capezzolo è introflesso a riposo ma si estroflette attraverso lo stimolo manuale o per il freddo, oppure in forma grave, quando il capezzolo rimane introflesso anche sotto stimolo tattile e termico.

A seconda della loro posizione i capezzoli introflessi si possono classificare in 3 gradi:

  • Capezzoli introflessi I grado: in questo caso i capezzoli rispondono agli stimoli manuali e rimangono estroflessi per alcuni minuti fino a ritornare introflessi in modo autonomo. In questi casi i dotti galattofori sono compromessi e retratti e potrebbero rendere impossibile l’allattamento.
  • Capezzoli introflessi di II grado: il capezzoli rispondono agli stimoli e raggiungono la posizione estroflessa con maggiore difficoltà. In questi casi ci troviamo davanti a un grado di fibrosi più importante che nella maggior parte dei casi compromette la funzione di allattamento.
  • Capezzoli introflessi di III grado: i capezzoli sono introflessi e invertiti e nessuno stimolo manuale riesce a fargli raggiungere la posizione estroflessa. In questo caso ci troviamo davanti a un grado di fibrosi avanzato con una costrizione dei dotti compromessa che rende impossibile l’allattamento e causa infiammazioni per colpa del ristagno del latte che non viene espulso.

F.a.q.

La ricostruzione dell’inversotelia può causare la perdita, temporanea o permanente, della sensibilità cutanea del capezzolo.

Non è un intervento doloroso

Le cicatrici sono praticamente invisibili.

Sarà necessaria un’anestesia locale ed eventualmente, nei casi più gravi di inversotelia, una sedazione leggera.

Se non correttamente eseguito possono presentarsi delle recidive dell’inversotelia, o necrosi parziali o totali del capezzolo, soprattutto nei casi di pazienti fumatrici e diabetiche.

Il costo medio di un intervento per correggere il capezzolo introflesso oscilla tra i 2.500 e i 3.500 euro.

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